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venerdì 26 ottobre 2012

STRANIERI:DOMANDA REGOLARIZZAZIONE,ASSISTENZA SANITARIA,CODICE FISCALE



Emanata la Circolare Ministero Interno 26.10.2012.
I lavoratori per i quali è stata presentata la domanda sono assimilabili a quelli che hanno già un permesso di soggiorno e vanno iscritti al Servizio Sanitario Nazionale.In tal modo, come lavoratori, in caso di malattia potranno avere il certificato e la conseguente indennità pagata dall’Inps.Finchè non termina la procedura di regolarizzazione, il lavoratore straniero non può essere espulso.
Dal momento che generalmente i lavoratori stranieri coinvolti nella regolarizzazione non hanno ancora un codice fiscale e lo otterranno solo quando verranno convocati dallo Sportello Unico per l’Immigrazione, il ministero ritiene che vadano assistiti come "stranieri temporaneamente presenti", mentre per il rilascio della tessera sanitaria dovranno aspettare il codice fiscale.
I pochi che invece hanno già un codice fiscale, ad esempio perché in passato erano stati "regolari" in Italia o erano titolari di un permesso che non consentiva di lavorare potranno iscriversi direttamente al servizio sanitario nazionale.

mercoledì 24 ottobre 2012

SANITA': SPENDING REVIEW O SPENDING "DIPPIU' "?

E' ormai avvenuto che l'adozione da parte del governo della spending review abbia prodotto un effetto a cascata (una volta si chiamava scarica barile) sulle Regioni le quali sono state obbligate in fretta e furia a risparmiare dove era possibile, oltre che necessario. Si sa che la maggiore fonte di spesa per le regioni è la sanità quindi, cascata sulle ASL , seguita da cascatine sulle singole aziende ospedaliere. Ricordiamoci che la questione è serissima: stiamo parlando della salute della gente. Siamo vicini forse a una svolta. Ossia, potrebbe accadere che a breve quello che ognuno di noi dava per scontato e sicuro, rivolgendosi a uno ospedale (facendo i debiti scongiuri) a breve non possa esserlo più. Di solito, quando c'è da risparmiare si comincia, guarda caso, dal basso, anche se l'ordine viene dall'alto. Chi sono i più deboli? I malati. Da chi vengono accuditi, per lo più , di fatto? Da lavoratori che sono i più deboli e sfruttati: quegli degli appalti di servizi, spesso precari, sfruttati e sottopagati. Negli ospedali normali accade ciò. Ovviamente chi lancia quegli ordini dall'alto non è poi tra le vittime ma va a curarsi nelle cliniche di lusso, dove questi problemi non esistono.Si dirà, allora, che in definitiva si tratta di raschiare l'osso? Non esattamente, perchè questi appalti, in realtà, sono degli appetitosi e paffuti cosciotti addentati però da chi non è nè malato nè assistente dei malati. Di chi è la dentierà? Dei politici, i quali, notoriamente, nutrono la propria attività proprio grazie ai meccanismi che sono dietro gli appalti, il cui costo è in minima parte quello del servizio (quanto volete possano spendere per i poveri salari di quei lavoratori? Pochissimo) . In realtà, la parte del leone la fanno i costi generali dentro cui troveremmo, a ben cercare, qualcosa che conosciamo benissimo: i costi della politica.
Bene, si dirà.Il taglio riguarderà anche quei costi. No. Riguarda gli stipendi di quei lavoratori (aumento dei carichi a parità di retribuzione, riduzioni di orario, demansionamento) e gli acquisti di pertinenza dei malati. La politica non può tagliare i propri costi: ne verrebbe compromessa la democrazia, diamine!Quindi non solo quei lavoratori sono stati utilizzati in tutti questi anni come normali impiegati di ASL e Ospedali, senza vederselo riconosciuto (in violazione tra l'altro di ogni principio di diritto del lavoro, la medesima materia insegnata da qualcuno dei professori che ci governa). Ora rischiano di dover lavorare quasi gratis o, peggio, di perdere il loro lavoro. E i malati di perdere un sostegno che domani potrebbe non esserci più. L'unica via che porterebbe a un risparmio duraturo ossia il riconoscimento del lavoro effettuato dai precari, stabilizzandoli e la presa d'atto che solo reinternalizzando le funzioni, ossia facendo ridiventare pubblico quello che avventatamente è stato reso privato, si recupererebbe la qualità del servizio, non viene perseguita proprio perchè in tal caso cadrebbe la copertura di questo meccanismo perverso finalizzato a foraggiare la classe politica.Ma se i costi minimi del servizio sono incomprimibili e, quindi, per altre vie la Pubblica Amministrazione sarà costretta a breve, in qualche maniera (tasse ovviamente) a trovare, sulla base del disagio e della protesta sociale, le risorse per recuperare gli standard minimi di prestazioni e assistenza, se prima o poi il costo sociale di questa modalità di gestione della forza lavoro presenterà il proprio conto (chi può essere mai disposto a lavorare da schiavo?) e se la politica non vorrà rinunciare alla sua fetta di torta (si sa quanto sia difficile per chiunque mettersi a dieta) , è facile concludere che in questo e altri settori la spending review produrrà un complessivo incremento della spesa pubblica, un pò come accade all'obeso che inizia scelleratamente a fare dei forzati digiuni, perde inizialmente dei chili e poi li riacquista con gli interessi, cedendo su tutta la linea. Siamo veramente delusi. Pensavamo che un governo tecnico, formato da professori e manager così qualificati, escogitasse soluzioni più intelligenti.

martedì 16 ottobre 2012

INPS: SE FALLISCE LA PROVA, SI RIENTRA IN CASSA INTEGRAZIONE

(dal sito della Direzione Territoriale del Lavoro di Modena)
http://www.dplmodena.it/16-10-12INPS16606.html :

"""""INPS: rientro in Cig nel caso di mancato superamento del periodo di prova
L'INPS, con messaggio n. 16606/2012, chiarisce che i beneficiari del trattamento di cassa integrazione salariale, qualora non superino positivamente il periodo di prova previsto dal nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato, possono rientrare nel programma di cassa integrazione.
L'Istituto, infatti, precisa che stante l'inapplicabilità delle norme in materia di licenziamento per giustificato motivo (oggettivo o soggettivo o per giusta causa) ai casi di recesso del datore di lavoro per mancato superamento del periodo di prova, ne consegue che ad esso, dovendosi configurare il contatto di lavoro nel periodo di prova come contratto a termine, devono riconnettersi tutti gli effetti tipici del contratto a termine. Ne deriva che tutti i beneficiari del trattamento di cassa integrazione che non abbiano superato il periodo di prova previsto dal nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato, possono rientrare nel programma di cassa integrazione salariale e fruire della relativa indennità, analogamente ai lavoratori che si rioccupano con contratto a termine (circolare Inps n. 130/2010)."""""""""

lunedì 15 ottobre 2012

DISABILI. GOVERNO MONTI: "CI SEI?NO, CI FAI.E QUINDI TASSO PURE TE!"



Questa volta i provvedimenti contenuti nel disegno di legge stabilità relativi al mondo della disabilità sono veramente difficili da definire. E i diretti interessati faranno molta fatica, se ci riusciranno, a protestare.Tassati i cani dei ciechi, l'interprete dei sordomuti, le indennità di accompagnamento.
Però, consentiteci, per questa volta sarebbe troppo comodo prendersela con gli estensori di queste proposte.Vorremmo sapere se il governo ha agito avventatamente da solo o se (e sarebbe gravissimo) ci sia stata una consultazione e un via libera da parte di esperti di settore dei partiti di maggioranza.E vorremmo, per favore, stavolta, di questi ultimi, avere nomi e cognomi.E farli confrontare, in TV, davanti a tutti, con i parenti di quelle persone in difficoltà (e con quelli tra loro che possono parlare).Con il simbolo del loro partito ben visibile sulla giacca.Prima delle elezioni

PENSIONI DI GUERRA, DI INVALIDITA', POLIZZE VITA: MA QUANTO CI COSTI!......

Da oggi verranno tassate anche tutte quelle rendite rimaste finora protette dall'imposizione fiscale. Pensioni di guerra, pensioni di invalidità e polizze sulla vita.In particolare le pensioni di invalidità e di guerra di tutti coloro che possiedono un reddito superiore ai 15.000 euro.Saranno ridotti anche i permessi richiesti per i disabili e per la cura di familiari portatori di handicap.La retribuzione erogata per i 3 giorni subirà un dimezzamento, ad eccezione nel caso in cui il permesso non venga richiesto per far fronte ai bisogni di un figlio o del proprio coniuge. I permessi per i genitori saranno quindi eliminati. Verrà riconosciuto solamente il 50% della giornata lavorativa a quei genitori che per prendersi cura del proprio figlio chiederanno un giorno di permesso. E la famosa riduzione delle imposte? Lo sconto Irpef : avrà un valore non superiore ai 280 euro annui (tutto qui?). L'IVA (aumentata) potrebbe indurre i consumatori a sostenere un costo compreso tra i 273 e i 500 euro. Tutti i beni, ad eccezione di quelli considerati essenziali (e qui ci sarebbe da discutere, ma lasciamo stare), subiranno un incremento dovuto ad un aumento dell'aliquota intermedia e di quella alta.Le famiglie, sopratutto quelle a reddito medio basso subiranno questi incrementi, ma anche le imprese che dovendo praticare prezzi più alti devono ridurre i propri guadagni (e di ciò abbiamo parlato da poco sul sito dell'ALCAMS-AGL).Però non osate lamentarvi! Il Ministro Padoa-Schioppa (pace all'anima sua) ricorderete, ebbe a dire che pagare le tasse è bello. Ringraziamo Monti e la Maggioranza per quanto ci stanno facendo godere!

venerdì 12 ottobre 2012

GRAVE ATTACCO DEL GOVERNO ALLE COOPERATIVE SOCIALI

Aumento dell’IVA dal 4% al 10% per le cooperative sociali che prestano servizi socio – sanitari ed educativi, un provvedimento previsto nella Legge di Stabilità.
Anziché tradursi in maggiori entrate comporterà un disastro sociale perché indurrà maggiori spese per le ASL e i Comuni, riduzione dei servizi che colpirà le categorie più fragili e indifese (disabili, malati terminali, anziani e minori che vivono situazioni di emarginazione sociale e disadattamento) e le loro famiglie che vedranno ridursi i servizi o aumentare i costi.
AGL: Il Governo ritiri questo provvedimento!

venerdì 5 ottobre 2012

BUCO INPS/INPDAP: GLI INDIANI FORNEROS ASSEDIANO FORT WELFARE

UNA GIGANTESCA CAMPAGNA PUBBLICITARIA PER I FONDI PENSIONE COMPLEMENTARI DEL PUBBLICO IMPIEGO?
L'accorpamento dell'Inpdap provoca nel bilancio INPS un buco 6 miliardi di euro di disavanzo finanziario e oltre 10 miliardi di deficit patrimoniale.
In realtà era stato col decreto “Salva Italia” inglobato dallo stesso Inps, allo scopo di ottenere consistenti risparmi sui costi amministrativi e del personale (20 milioni di euro già nel 2012).
Il Governo assicura che verrà coperto dai trasferimenti statali.
E' opportuno richiamare le ragioni di tale situazione:
la prima deriva da un artificio contabile che è stato adottato nei decenni scorsi per non incidere troppo sul debito pubblico. Di regola, infatti, gli enti dello Stato devono versare all'Inpdap i contributi pensionistici dei propri dipendenti. Questi trasferimenti di denaro, però, sono stati classificati dal punto di vista contabile come anticipazioni di tesoreria e non come versamenti previdenziali, in modo da non accrescere troppo il debito pubblico. Il che ha trasformato l'Inpdap da ente creditore dello Stato centrale a ente debitore. Dalla riforma Dini del 1996 al 2007 non c’è stato alcun controllo sui contributi dovuti allo Stato dallo Stato per i propri dipendenti. Tanto, quando le uscite superavano le entrate, lo Stato provvedeva attraverso la Gias, cioè i trasferimenti a sostegno della gestione assistenziale, che nel 2011 sono stati pari a 83 miliardi di euro (-243 milioni rispetto al 2010).
Ma più importanti sono le cause strutturali. Negli ultimi 6 anni, infatti, la spesa sostenuta dall'Inpdap per pagare le pensioni dei dipendenti pubblici è cresciuta di oltre il 30%: dai 48 miliardi di euro del 2006 si è passati agli oltre 62,6 miliardi del 2012.
Le entrate dell'istituto derivanti dall'incasso dei contributi non hanno registrato lo stesso aumento: dai 48 miliardi di euro del 2006, si è passati a 57,8 miliardi (+20%) nel 2012. Per questo, la gestione finanziaria dell'Inpdap risulta oggi negativa per quasi 5 miliardi, a cui va aggiunto un ulteriore passivo di oltre 1 miliardo per altre voci di bilancio.
La colpa di questo squilibrio va imputata soprattutto al blocco del turnover in molti uffici. A causa di questo tentativo di ottenere consistenti risparmi sui costi nella pubblica amministrazione è cresciuto il numero dei dipendenti statali a riposo ed è diminuito quello del lavoratori attivi che versano i contributi.
Un'altra motivazione: tra il 2001 e la fine del 2010, l'importo medio delle pensioni degli ex-dipendenti statali è cresciuto a un ritmo ben più sostenuto rispetto al tasso di inflazione. Mentre il caro-vita è salito nel complesso di circa il 20% in un decennio, nello stesso periodo gli assegni medi percepiti dagli iscritti all'Inpdap sono aumentati di oltre 10 punti in più, cioè di circa il 30%.Ormai si fa avanti l'ipotesi di consistenti tagli. Non delle pensioni già maturate dai lavoratori statali, che rappresentano dei diritti acquisiti, bensì dei numerosi servizi accessori che l' Inpdap eroga ogni anno ai propri iscritti: dai prestiti a tasso agevolato alle borse di studio per i figli, le residenze per gli anziani.Stando al bilancio 2011 dell’Inps, le uniche gestioni amministrate in attivo sono quelle dei commercianti, dei parasubordinati e dei lavoratori delle Poste. Da molto fastidio considerare che se le aziende private si comportassero allo stesso modo di quanto ha fatto il contribuente-Stato, l’INPS fallirebbe subito. E nessuno però andrà in galera per questo. Attenzione: il disavanzo di 10 miliardi si riferisce al solo 2012, per cui in un triennio il “buco” salirebbe a 30 miliardi, mettendo a rischio il patrimonio netto dell’INPS. Questo, ripetiamo, per il blocco del turn over e per la probabile riduzione di 320.000 lavoratori nel pubblico impiego derivante dalla spending review, con i pensionamenti in deroga alla legge Fornero e con la mobilità forzata, che determinerebbero una diminuzione delle entrate contributive a fronte di un momentaneo aumento della spesa pensionistica.
Noi temiamo che si stia avvicinando, purtroppo, una stangata per le pensioni future dei precari, un altro pesante intervento sulle pensioni. Nel cielo poi iniziano a volteggiare gli avvoltoi dei fondi di previdenza integrativa del pubblico impiego (finora un flop) in cui sappiamo fare la parte del leone banche e CGIL-CISL-UIL. Il can-can sul buco INPS-INPDAP, dunque, è leggibile anche come una campagna di marketing per i fondi pensione complementari,in fase di rilancio proprio in questi giorni? Dal valore miliardario?
Cari lavoratori, dateci forza (noi faremo il possibile) perchè questa potrebbe essere l'ultima battaglia prima della estinzione di un Welfare credibile nel nostro Paese (finora tutto pagato da voi).

giovedì 4 ottobre 2012

LA BEFFA DEL FONDO PER L'ACCESSO AL MUTUO DELLE GIOVANI COPPIE

Continuano le difficoltà di accesso al credito per l'acquisto della prima casa, in particolare per le giovani coppie.Da circa un anno è operativo un "Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie coniugate o dei nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori"". (http://www.diamoglifuturo.it/fondo-casa )
Sono disponibili 50 milioni di euro affinché le giovani coppie possano comprarsi la prima casa, ma ne sono stati utilizzati pochissimi (meno del 5%) perchè, sembra, le banche non informano i giovani che vanno a chiedere mutui di questa opportunità. Sembra addirittura che gli impiegati agli sportelli bancari neppure sappiano di questa offerta. A chi si è permesso di contestare tale situazione, l'ABI ha risposto che le banche non concedono i mutui ai giovani per tutelarli perché avendo lavori spesso precari, se si trovassero nella situazione di non poter rimborsare le rate sarebbe peggio per loro. Ma il sospetto è un altro, che le banche non ci guadagnino abbastanza. Se il Governo vuole fare qualcosa di concreto per i giovani inizi da qui.

lunedì 1 ottobre 2012

2012: FUGA DAL PURGATORIO DEGLI ESODATI SOLO PER 950 ESONERATI DEL PUBBLICO IMPIEGO

L'ASSURDA VICENDA DEGLI ESODATI STA INTERESSANDO ANCHE UNA PARTE DEI LAVORATORI PUBBLICI, GLI “ESONERATI”: CORSA AI SOLI 950 POSTI DISPONIBILI.

La conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha accolto la proposta del Pd di calendarizzare per l'Aula, il prossimo 8 ottobre, la proposta di legge AC 5103 a prima firma dell'ex ministro Cesare Damiano, approvata dalla commissione Lavoro prima della pausa estiva con voto unanime di tutti i gruppi .Tale proposta è rivolta a consentire a tutti i cosiddetti esodati (in un arco temporale che arriva fino al 2019) di andare in pensione con i requisiti in vigore prima dell'approvazione della riforma Fornero. Intanto il ministero del Lavoro ha fissato in 65.000 il numero dei lavoratori salvaguardati dalle nuove norme che regolano il sistema pensionistico, introdotte dalla riforma Monti. Per tutti gli altri, a partire dal 1° gennaio 2012, sono richiesti nuovi requisiti di età e di contribuzione per poter accedere alla pensione.

Entro il 21 novembre 2012, alcune categorie di lavoratori dovranno presentare la domanda per rientrare nella graduatoria dei 65.000 salvaguardati.

Tra questi, dovranno fare domanda di accesso alle liste gli esonerati dal pubblico impiego . Per loro sarà necessario presentare una richiesta apposita entro e non oltre il 21 novembre 2012, alla direzione territoriale del lavoro che comunicherà all’INPS l’effettiva esistenza dei requisiti necessari per rientrare nella platea dei derogati.
(In data 6 luglio 2012 un ulteriore provvedimento legislativo, il D. L. n. 95/2012 ha esteso la platea dei salvaguardati.L’art. 22 della disposizione ora all’esame del Parlamento, amplia la platea dei soggetti destinatari della salvaguardia nel limite numerico di altri 55.000.Per l’attuazione della disposizione di cui sopra è prevista l’adozione di un decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con
il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge
n. 95 .In tale decreto saranno contenute le modalità di attuazione della
salvaguardia dei soggetti interessati che consentiranno all’Istituto di
provvedere al monitoraggio della platea dei soggetti interessati.)

Stiamo parlando degli

“ESONERATI “lavoratori che alla data del 4 dicembre 2011 hanno in
corso l’istituto dell’esonero dal servizio di cui all’articolo 72, comma 1,
del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni
con legge 6 agosto 2008, n. 133. In base al DECRETO
INTERMINISTERIALE ATTUATIVO ARTICOLO 24 COMMA
15 LEGGE 214/2011 Il criterio per la definizione della platea è il seguente:
”Esonero in corso al 4/12/2011 ovvero provvedimento di concessione
emesso ante 4/12/2011”
Come precisato dall'INPS: “Il contingente numerico per questa tipologia
di soggetti è stato determinato in 950 unità.Per tale categoria il criterio
ordinatorio del monitoraggio delle disponibilità nel plafond assegnato
alla categoria è quello della data di inizio dell’esonero dal servizio.
Al riguardo, qualora gli interessati si rivolgano presso le Strutture INPS,
si dovrà preliminarmente verificare se il lavoratore sia iscritto presso la
Gestione ex INPDAP o presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti
o forme sostitutive dello stesso.Nella prima ipotesi, l’operatore della Sede
Inps, avrà cura di contattare la Struttura Gestione ex INPDAP fornendo
alla medesima i dati relativi alla posizione dell’interessato al fine di
consentire a quest’ultima di fissare un appuntamento per fornire
consulenza al soggetto.La Struttura Gestione ex INPDAP, un volta
effettuata la verifica dei requisiti utili per l’inclusione dei
soggetti in parola nel monitoraggio ed acquisita la comunicazione
di accoglimento – da parte della Direzione Territoriale del Lavoro
competente - della richiesta di accesso ai benefici in parola, dovrà
fornire alla sede INPS ogni utile informazione per valutare se
l’interessato possa essere inserito nella graduatoria dei
potenziali destinatari della c.d. salvaguardia.”

Solo 950 tra gli esonerati quindi potranno sfuggire per il momento
al purgatorio degli esodati. Gli altri? Come AGL Pensionati
lotteremo per spingere il Governo a dare certezze anche a loro.