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lunedì 30 luglio 2012

SANATORIA STRANIERI. FATE ATTENZIONE A....

NON pagate chi vi offre dei modelli da compilare. Di solito essi sono disponibili gratuitamente presso gli uffici abilitati (Poste, Banche, ecc.)

NON fidatevi ciecamente di mediatori sconosciuti, anche se si tratta di vostri connazionali

NON firmate false dichiarazioni. In Italia è un reato perseguibile penalmente.

NON pagate intermediari sospetti e falsi datori di lavoro perchè essi non possono garantirvi con sicurezza che la vostra domanda sarà accettata, visto che per questo sono competenti gli uffici preposti i quali potrebbero bloccarla

NON fidatevi della ricevuta di presentazione che vi esibisce il datore di lavoro. Potrebbe essere falsa. Chiedete aiuto, per verificare, a soggetti qualificati

NON presentatevi direttamente e personalmente , se avete il sospetto che qualcosa non vada nella domanda di regolarizzazione, agli uffici di Polizia (che avrebbero il dovere di espellervi in caso di irregolarità) ma rivolgetevi prima a un Avvocato o a un Sindacato che potrete delegare per effettuare i debiti controlli

NON vi fidate di "messe in scena" ma controllate sempre, annotandovi l'indirizzo, dove venite condotti dagli intermediari per firmare qualsiasi documento

NON cercate di farvi giustizia da soli in caso scopriate di essere stati imbrogliati. Potreste passare dalla parte del torto e, nella peggiore delle ipotesi, incappare in personaggi legati alla criminalità organizzata. Chiedete sempre l'interposizione di un avvocato o di un sindacato, anche per tutelare la vostra incolumità.

NON fidatevi di datori di lavoro che vogliano improvvisamente regolarizzarvi. Può farlo, infatti, solo il datore che finora vi ha utilizzato in nero.

NON pagate di tasca vostra il contributo di 1000 euro e gli arretrati di imposte e contributi. Sono infatti a carico del vostro datore di lavoro

NON fidatevi di chi dice di sapere già dei particolari su norme che ancora devono uscire e che stabiliranno ulteriori particolari della sanatoria. Rivolgetevi piuttosto ai Sindacati.

PER OGNI ULTERIORE INFORMAZIONE E TUTELA LE SEDI DEL NOSTRO SINDACATO SONO A VOSTRA DISPOSIZIONE.

martedì 24 luglio 2012

SFRATTI PER MOROSITA':UNA DELLE TANTE EMERGENZE O UNA PRIORITA' NAZIONALE?

Dicono che essendo l'Italia una nazione nella quale i proprietari di casa sono la netta maggioranza, in realtà quella degli sfrattati sia una patologia, una zavorra che deve trascinarsi qualsiasi società sviluppata.E' vero che spesso la difficoltà di possedere casa si tramanda di padre in figlio. Si sa: i soldi chiamano soldi, il risparmio chiama risparmio. Dai tempi dei Vianella (ricordate la canzone "Semo gente dè borgata"?) si è sviluppato il contro-mito. Da una parte le formiche risparmiatrici del ceto medio, una vita silenziosa e anonima, ma ordinata e, dall'altra, i farfalloni, i romantici, quelli a cui i soldi fanno schifo e pazienza se i figli hanno problemi, i soldi finiscono prima del 27 e la padrona di casa, non pagata o pagata in ritardo promette che andrà dall'avvocato e li farà cacciare.Due modi di vivere che hanno attraversato per decenni il nostro Paese. E' cambiato lo sfondo, più metropolitano e tecnologico, ma la sostanza è rimasta quella . Vedi i film in bianco e nero del neorealismo e ci ritrovi tante cose, della tua gioventù e dei giorni d'oggi. Diventa quasi un orgoglio, in queste vite comunque squallide, non essere diventati "come quelli " sia da una parte che dall'altra.E il conflitto si fa più aspro nel caso di matrimoni "misti", già , poichè è vero che l'Italia sta diventando più lentamente multietnica ma, in realtà, ci siamo ben allenati con gli incroci tra ricchi e poveri, tra formiche e cicale, coi figli (confusi) che non mediano ma scelgono l'uno o l'altro modo di vivere.Tutto all'interno degli stessi nuclei famigliari. Oggi leggevamo di qualcuno che si dichiara contrario alla patrimoniale perchè darebbe il colpo decisivo al ceto medio.E' come se, affondando la nave e dovendo tutti salire sulle scialuppe, qualcuno cerchi di rallentare le operazioni per assicurarsi che la composizione di esse rispetti le proporzioni dei ceti sociali.Anche a rischio che qualcuno possa rimetterci la pelle.Davanti alla morte non esiste differenza di classe: tutti gli esseri umani ne hanno terrore alla stessa maniera. L'ideale sarebbe che fosse azzerata l'evasione fiscale. Ma non ci siamo riusciti dal dopoguerra, difficilmente potremmo farlo in pochi mesi. Un modo ci sarebbe: occupare militarmente i paradisi fiscali e espropriarne le ricchezze, così come si vanno a invadere gli stati canaglia. Realistico?No, perchè finirebbe il gioco e il potere di solito non si autoelimina.L'evasione quindi resterà per anni un fantasma inafferrabile ed è meglio stare coi piedi per terra e capire come se ne esce in maniera normale (pur nella straordinarietà).
Torniamo al ceto medio che scomparirebbe con la patrimoniale.Con quest'ultima non è mai morto nessuno. Anche se per un pò di tempo molti dovessero (ricordate l'"austerità"?) abbassare il loro tenore di vita, sicuramente, appena possibile, superata la bufera, potrebbero (sempre che ci siano arrivati per merito e non per lignaggio) tornare nel ceto medio. Quando affonda la nave, si sale sulla scialuppa, ci si stringe, si salva la pelle e si torna poi alla vita normale.Ecco perchè ci saranno per molto tempo due bisogni, quello abitativo e quello alimentare che , al di là della sospensione degli sfratti e degli ammortizzatori sociali, dovranno forzatamente trovare soluzioni strutturali per un periodo indeterminabile, in attesa che l'Italia possa tornare ai fasti del boom economico.
La casa quindi: l'esigenza di blocco ad oltranza degli sfratti (finchè la situazione non si sarà normalizzata), anche a scapito della proprietà immobiliare, assume ormai una importanza prioritaria in termini di ordine pubblico e di mantenimento della civile convivenza.Senza di questa, il concetto stesso di proprietà potrebbe essere messo in discussione. Nel frattempo, via libera alle iniziative delle istituzioni per realizzare una politica vera della casa. Censimento case sfitte, utilizzo del patrimonio pubblico non per saldare debiti ma per convertirlo in alloggi popolari a basso costo. Ciò per chi la casa non ce l'ha (le graduatorie già esistono da anni, sono quelle delle case popolari).Per chi già è in casa popolare, indifferibile è mettere in atto interventi di manutenzione per recuperare standard minimi di decenza. A Milano è in atto un interessante coinvolgimento, nella soluzione di questi problemi, dei Comitati degli inquilini che dialogano con il Comune. Negli anni '70 in poche settimane vennero approvate a maggioranza leggi speciali contro il terrorismo. Oggi, a differenza di allora, quelli che muoiono non sono politici, magistrati, poliziotti o giornalisti: sono persone umili che si suicidano perchè non sanno dove andare a dormire coi loro figli o sono vecchietti che cadono per il crollo di un balcone in cui stavano innaffiando i fiori.La vita umana ha la stessa dignità, indipendentemente dal ceto sociale di appartenenza.

venerdì 20 luglio 2012

CONDIZIONE DELLE MAMME IN ITALIA: FELTRI APRE LA LUCE, LA SEN.OMBRETTA COLLI (AIUTATA DA LUI) LA CHIUDE

Interessante botta e risposta tra il Direttore Feltri e la Sen.Colli.
Feltri:
http://www.ilgiornale.it/news/interni/bimbe-lasciate-auto-e-madri-lasciate-sole.html
Colli:
http://www.ilgiornale.it/news/interni/feltri-ha-ragione-cos-mamme-vanno-aiutate.html
Innanzitutto quantifichiamo l'entità del fenomeno: 5 milioni di casalinghe, gli uomini sono solo 63 mila. Lo dice l'ISTAT: leggere per credere
http://www.dimmidove.it/dettaglioflash.php?id_flash=30945
La notizia pertanto riguarda un caso (milanese) fondamentalmente metropolitano.La mamma in SUV (a cui consigliamo di vendere il SUV, comprare una utilitaria e destinare un pò di soldi in baby sitter) che non sapendo dove sistemare le figlie se le porta dietro al supermarket e le lascia in macchina poco tempo per andare a fare degli acquisti.
Condividiamo molte delle osservazioni di Feltri. Le famiglie sono disincentivate, di fatto, dallo Stato, a procreare.Ma è inutile mettersi le mani nei capelli per l'eventuale sorpasso demografico degli stranieri. Quello avverrà comunque, facciamocene una ragione così come riguardo alla futura multietnicità del nostro Paese. Già oggi le mamme straniere, in famiglie che lavorano e pagano le tasse, hanno problemi identici a quelli delle italiane. E poichè gli esseri umani hanno pari dignità, lo Stato di entrambe deve occuparsi.Giusto aspirare a un maggior impegno lavorativo delle donne (Feltri fa proprie dunque due storiche bandiere della sinistra e delle femministe) ma oggi, nel 2012, siamo un pò più avanti: deve essere una libera scelta e nel caso di impegno totale in casa ciò non necessariamente si traduce in danno ma , se sostenuto, in beneficio per il Paese, in termini di risparmio e qualità dei servizi e di qualità della vita (più affettività) per la crescita dei figli. Non è paragonabile l'apporto di una insegnante retribuita con quello diretto di una mamma.Proprio perchè le città sono radicalmente cambiate e la famiglia si è destrutturata.Ma se la libera scelta della donna è di lavorare (e la libertà c'è laddove non si è obbligati dal bisogno) allora lo Stato ha il dovere di surrogare, nella qualità e nei tempi, le esigenze delle famiglie, per esempio con un tempo pieno che arrivi fino alle 18-19 dei giorni lavorativi.Altro tabù da sfatare: la durata delle vacanze scolastiche. Perchè 3 mesi? Impegnamoci piuttosto a rendere più gradevole la vita nelle strutture scolastiche. E' vero: le private sono organizzate meglio e risparmiano rispetto alle pubbliche. Ma le pubbliche non sarebbero più competitive se lo Stato fosse più propenso a investirci sopra?No, non lo si è fatto, il privato è cresciuto, ha aumentato gli utenti e aspiranti tali e oggi quello che in Costituzione era aborrito (soldi pubblici alla scuola privata )è diventato un must per tutti gli amministratori locali. Resta però, nonostante tutto, opaco il sistema di agevolazione della famiglia per una libera scelta. I redditometri non funzionano, il caos fiscale è talmente imperante che, così come avviene per le case popolari, anche per le scuole è altamente presente il rischio che il più bisognoso venga sfavorito a vantaggio del meno bisognoso più furbo.Comprensibile l'amarezza di Feltri per l'inadeguatezza della politica negli ultimi anni sui temi della scuola e della famiglia. Ma osserviamo che questi partiti non si sono votati da soli. Qui l'abolizione delle preferenze non c'entra nulla. Questi politici, sono, tutti, specchio della maggioranza degli elettori italiani i quali non credono in una educazione di contenuti e di valori ma in una scuola di vita fondata sulla furbizia, la prevaricazione e l'interesse. In sintesi: i soldi per la scuola pubblica sono inutili, meglio non pagare le tasse  e spendere quei soldi in scuole private (anche religiose)che garantiscano disciplina, riparo dalla delinquenza e preparazione severa in vista di una università altrettanto esclusiva che possibilmente promuova l'ingresso del proprio figlio nella futura classe dirigente. Altro che istruzione come fattore di competitività per tutto il Paese!Competitività si, ma per uso privato, a vantaggio dei ceti forti a scapito dei deboli. Ma nell'uno e nell'altro caso la novità è che i soldi non ci sono più. Per cui non si sa dove suggerire ai politici (che puntualmente non ci ascoltano) di recuperarli. Feltri pensa a ridurre gli ammortizzatori sociali mascherati (false pensioni, forestali, assunzioni statali clientelari) la Sen. Colli addirittura se la piglia con le giornate perse dagli insegnanti in distacco sindacale.Insomma: si apre la luce ma poi la stessa si chiude scadendo nella trita e ritrita polemica politico-ideologica.
Per carità,possiamo essere anche d'accordo nel merito. Siano benedetti la Guardia di Finanza, la Corte dei Conti e le Autorità di controllo quando scoprono e colpiscono gli abusi denunciati da Feltri (e da noi) e chissà quando si occuperanno di verificare di nascosto se i distaccati svolgono effettivamente attività di dirigente sindacale e non invece i fatti loro avendo l'unico merito di essere amici, parenti o amanti di boss sindacali (ma scusi, Sen. Colli, lei affiderebbe fino alle 18 i suoi figli a insegnanti "recuperati" dopo aver truffato lo Stato in questa manierà?). Ma diciamoci la verità: per una volta non sarebbe opportuno chiedere non al Governo di turno ma al complesso dell'elettorato: "scusa, ci spieghi che tipo di istruzione vuoi tu per i tuoi figli e quanto saresti disposto a spenderci?". Allora si che avremmo le idee chiare sia per stabilire gli oneri ma anche, eventualmente, per convincerci che la Costituzione, su questo argomento, forse andrebbe un pò aggiornata.

martedì 10 luglio 2012

IL TIRO ALLA FUNE SULLA PELLE DEI MALATI

Almeno i lavoratori attivi possono alzare la voce. I malati, no. A loro costa tanta fatica arrabbiarsi contro la spending review.Settemila posti letto in meno negli ospedali pubblici a partire dal 2013.Orribile trasposizione, dalla macchina burocratica agli ospedali, del motto: "affamare la bestia per costringerla a ridurre le proprie dimensioni". Fatichiamo a individuare quale razionalizzazione ne possa scaturire. Se lo spreco nasce da procedure distorte occorre correggere quelle, non i risultati (di cui stanno beneficiando comunque esseri umani in stato di bisogno).Tutti contenti: l'Europa, la Corte dei Conti, ecc. (ma loro non frequentano i nostri ospedali).Ma forse è il colpo decisivo alla sanità pubblica, a vantaggio di quella privata. Gettate al vento tutte le buone intenzioni, quelle di premiare le Regioni virtuose (che, in base alle prime reazioni, sono le più in.....te) e quelle di mettere le più sciupone (ma anche malridotte, sempre a danno dei meno abbienti) , le loro classi dirigenti, di fronte alle proprie responsabilità. In attesa di un compiuto Federalismo, permetteteci di tifare per le Regioni, quelle più serie, sperando che vincano contro le inumane decisioni del Ministero dell'Economia. Siete la nostra unica speranza, qualunque sia il vostro colore politico.Se a questo aggiungiamo l'ira di farmacisti, chirurghi ospedalieri e ricercatori , stavolta non indirizzata (sembra) a tutela di privilegi ma a chiedere la salvezza di un sistema e dei suoi standard minimi, esprimiamo la nostra soddisfazione per questa assunzione di responsabilità. Sicuramente anche gli altri lavoratori faranno sentire la propria voce anche perchè c'è il concreto rischio stavolta di perdere centinaia di posti di lavoro.Avanti così dunque, con determinazione e continuità. Non diamo tregua ai grigi burocrati del Tesoro.