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martedì 10 luglio 2012

IL TIRO ALLA FUNE SULLA PELLE DEI MALATI

Almeno i lavoratori attivi possono alzare la voce. I malati, no. A loro costa tanta fatica arrabbiarsi contro la spending review.Settemila posti letto in meno negli ospedali pubblici a partire dal 2013.Orribile trasposizione, dalla macchina burocratica agli ospedali, del motto: "affamare la bestia per costringerla a ridurre le proprie dimensioni". Fatichiamo a individuare quale razionalizzazione ne possa scaturire. Se lo spreco nasce da procedure distorte occorre correggere quelle, non i risultati (di cui stanno beneficiando comunque esseri umani in stato di bisogno).Tutti contenti: l'Europa, la Corte dei Conti, ecc. (ma loro non frequentano i nostri ospedali).Ma forse è il colpo decisivo alla sanità pubblica, a vantaggio di quella privata. Gettate al vento tutte le buone intenzioni, quelle di premiare le Regioni virtuose (che, in base alle prime reazioni, sono le più in.....te) e quelle di mettere le più sciupone (ma anche malridotte, sempre a danno dei meno abbienti) , le loro classi dirigenti, di fronte alle proprie responsabilità. In attesa di un compiuto Federalismo, permetteteci di tifare per le Regioni, quelle più serie, sperando che vincano contro le inumane decisioni del Ministero dell'Economia. Siete la nostra unica speranza, qualunque sia il vostro colore politico.Se a questo aggiungiamo l'ira di farmacisti, chirurghi ospedalieri e ricercatori , stavolta non indirizzata (sembra) a tutela di privilegi ma a chiedere la salvezza di un sistema e dei suoi standard minimi, esprimiamo la nostra soddisfazione per questa assunzione di responsabilità. Sicuramente anche gli altri lavoratori faranno sentire la propria voce anche perchè c'è il concreto rischio stavolta di perdere centinaia di posti di lavoro.Avanti così dunque, con determinazione e continuità. Non diamo tregua ai grigi burocrati del Tesoro.

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