E' la conseguenza di un recente parere del Dipartimento delle Finanze.La
lettura del Dipartimento delle Finanze chiarisce che la rinuncia dello
Stato alla sua quota (0,38%) non rappresenta un'automatica riduzione
dell'aliquota applicabile in maniera generalizzata, ma una rinuncia a
favore dei Comuni. Questi, quindi, in assenza di una specifica
previsione di riduzione, potrebbero verosimilmente mantenere in parte o
totalmente la quota cui ha rinunciato lo Stato.Secondo noi queste
risorse dovrebbero essere invece destinate a nuove abitazioni,
manutenzione ordinaria e straordinaria sugli edifici, riqualificazione
energetica del patrimonio.
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